2024-04-19



















Archivio :
Quasi tutto sulla Romania
(2007-02-27)
Ultimo aggiornamento: 2007-02-27 14:14 EET

ORDINAMENTO DELLO STATO: repubblica

STATUTO INTERNAZIONALE: stato membro dell’ONU (dal 1955), membro dell’UNESCO (dal 1956), membro del Consiglio d’Europa (dal 1993), membro della NATO (dal 2004), membro dell’Unione Europea (dal 1 gennaio 2007)

CAPITALE: Bucarest (228 kmq, situata al sud del Paese) - centro politico, amministrativo, economico, finanziario, sportivo e culturale della Romania, attestata nei documenti nel 1459.

POSIZIONE GEOGRAFICA: sud-est dell’Europa Centrale, al nord della Penisola Balcanica, nel bacino inferiore del Danubio, che sfoccia nel Mar Nero. Dall’ovest all’est la Romania occupa circa 9 meridiani (l’estremità occidentale è a 20 gradi, 15 minuti e 44 secondi longitudine Est, mentre quella orientale si trova a 29 gradi, 41 minuti e 24 secondi longitudine Est). Dal Nord al Sud, la Romania si stende su circa 5 paralleli (l’estremità settentrionale a 48 gradi, 15 minuti e 6 secondi latitudine Nord, e quella meridionale a 43 gradi, 37 minuti e 7 secondi latitudine Nord)

SUPERFICIE: 238.391 kilometri quadrati. Della superficie territoriale l’arativo rappresenta circa il 39%, le foreste e i boschi circa il 28%, i prati e pascoli circa il 20,5%, i laghi circa il 4%.

FRONTIERE: circa 3175 km, di cui circa un terzo frontiere terrestri e due terzi frontiere fluviali (i fiumi Tibisco e Prut, il Danubio e il Mar Nero).

CONFINI: Ungheria (ovest e nord-ovest), Ucraina (est e nord), Repubblica Moldova (est e nord-est), Mar Nero (sud-est), Bulgaria (sud) e Serbia (sud-ovest e ovest).

LINGUA NAZIONALE: il romeno - lingua neolatina

FESTA NAZIONALE: 1 Dicembre (giorno in cui, nel 1918, nella città di Alba Iulia, nel centro del Paese, venne sancita l’Unità di tutte le province storiche abitate prevalentemente dai romeni) <span>

BANDIERA: la bandiera della Romania è tricolore (blu, giallo, rosso) e non ha subito cambiamenti notevoli lungo la storia. I colori sono sistemati verticalmente, in 3 fasce di spessore uguale, nel seguente ordine dalla lancia: blu-cobalto, giallo-cromico, rosso-vermiglio.

INNO NAZIONALE: “Risvegliati romeno!”, versi firmati da Andrei Muresanu, poeta romantico della generazione del 1848. La musica è del poeta e cantante Anton Pann.

STEMMA: Lo stemma attuale ha come elemento centrale l’acquila d’oro crociata (simbolo della latinità, del coraggio, del potere e della risolutezza), ubicata su uno scudo di azzurro (simboleggiante il cielo) e tenendo tra gli artigli lo scettro e la spada (simboli della sovranità). Sul petto dell’acquila si trova un blasone diviso in insegne araldiche simboleggianti le province storiche romene: Valacchia, Moldavia, Transilvania, Maramures, Crisana, Banato e i territori adiacenti al Mar Nero).

ORA LOCALE: ora dell’Europa Orientale: GMT +2 (ora legale), GMT + 3 (solare). L’ora solare è valida dall’ultima domenica del mese di marzo fino all’ultima domenica del mese di ottobre.

FESTE LEGALI: 1 e 2 gennaio (Capodanno), la Pasqua, la Pasquetta, 1 maggio, 1 dicembre (Festa Nazionale), 25 e 26 dicembre (Natale)

UNITÀ MONETARIA: il leu (plurale - lei), diviso in 100 bani. La convertibilità interna del leu è stata introdotta a novembre 1991. Dal 1 luglio 2005 la Romania è passata al leu pesante, in seguito alla decisione della Banca Centrale della Romania di tagliare 4 zeri dalle attuali monete e banconote. Il nuovo leu ha il codice internazionale RON. La Romania si prefigge l’obiettivo di passare all’euro verso il 2012 -2014, dopo l’adesione all’UE prevista per il 1 gennaio 2007.

SEPARAZIONE DEI POTERI: lo stato viene organizzato secondo il principio della separazione dell’equilibrio dei poteri - Parlamento, Governo e Giustizia - nell’ambito della democrazia costituzionale (ai sensi della Costituzione della Romania del 2003)

POTERE ESECUTIVO

- il Presidente della Romania - Traian Basescu (eletto a dicembre 2004 per un mandato di 5 anni). Il Presidente viene eletto direttamente, tramite voto universale, per al massimo 2 mandati, che possono essere anche consecutivi <span>

- il Premier - Calin Popescu Tariceanu, politico liberale, che presiede un governo di minoranza (liberali e il partito degli etnici ungheresi)

POTERE LEGISLATIVO: Parlamento bicamerale (Camera dei Deputati e Senato), eletto tramite voto universale. I mandati parlamentari hanno la durata di 4 anni e sono rappresentativi. Le ultime elezioni politiche si sono svolte il 28 novembre 2004. I partiti rappresentati al Parlamento romeno sono i seguenti:
Il Partito Nazionale Liberale
Il Partito Democratico - all'opposizione
PSD (Partito socialdemocratico) - all’opposizione
PRM (Partito "Grande Romania") - all’opposizione
UDMR (Unione Democratica dei Magiari di Romania)
PC (Partito conservatore) - all'opposizione
Gruppo delle minoranze nazionali (nella Camera dei Deputati, in cui le organizzazioni delle minoranze nazionali legalmente costituite ricevono dall’ufficio, ai sensi della Costituzione, un seggio per ogni etnia che non ha riunito nelle elezioni sufficienti voti per accedere al Parlamento)
In entrambe le camere ci sono gruppi di senatori e deputati indipendenti (trasformisti). La maggior parte dei parlamentari indipendenti sono del Partito liberale-democratico, fondato alla fine del 2006 - inizi del 2007, staccandosi dal Partito Nazionale Liberale.

POPOLAZIONE: 21,68 milioni di abitanti (popolazione stabile, secondo il censimento generale del 18 marzo 2002), il che piazza la Romania al 9-o posto in Europa. Rispetto al precedente censimento (1992), la popolazione è diminuita di circa 1 milione di abitanti, causa il calo accentuato nel tasso della natalità e l’emigrazione. Altri 10-12 milioni di etnici romeni o cittadini originari dalla Romania vivono all’estero. Le più grandi comunità si trovano in Repubblica Moldova, USA, Canada, Ucraina, Serbia-Montenegro, Germania, Israele, Ungheria, Grecia, Albania, nonchè in Australia, Africa del Sud e Sudamerica. Vanno aggiunte le comunità sempre più numerose di romeni che sono andati all’estero per lavorare, soprattutto in Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda.

DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE: 90,9 ab.kmq

POPOLAZIONE URBANA: 52,7%

LAUREATI: 1,37 milioni (7% dal totale)

RAPPORTO PER SESSI: su 1000 persone di sesso maschile ci sono 1051 persone di sesso femminile. Il 51,3% della popolazione è di sesso femminile e 48,7% di sesso maschile.

ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE: 37,3 anni. L’età media della popolazione femminile (38,6 anni) è superiore a quella della popolazione maschile (35,9%). Su 1000 persone adulte ci sono 586 giovani e anziani. La percentuale degli anziani 60enni e oltre, su 1000 persone, è aumentata negli ultimi 10 anni da 269 a 307 persone, in seguito all’invecchiamento demografico.

STRUTTURA ETNICA: romeni - 89,5%, ungheresi - 6,6%, rromzingari - 2,5%, tedeschi e ucraini - 0,3% ogni etnia

LINGUA MATERNA: il 91% della popolazione ha dichiarato il romeno come lingua materna, 6,7% - la lingua magiara, 1,1 - il romanes (dialetto degli zingari), 0,3 - l’ucraino, 0,2 - il tedesco

RELIGIONE E FEDE: 86,8% - confessione ortodossa, 4,7% - confessione romano-cattolica, 3,2% - riformati, 1,5% pentecostali, 0,9% greco-cattolici, 0,3% - uniati, 0,3% musulmani, sotto lo 0,1% religione mosaica

DIVISIONI AMMINISTRATIVE: 41 province più la capitale Bucarest, che ha statuto di provincia; 263 città, 2685 località rurali (ognuna ha in media 5 villaggi). La popolazione media di una provincia è di 500.000 abitanti.

CITTÀ PRINCIPALI: Le città della Romania raggruppano oltre la metà della popolazione. 25 città hanno ognuna oltre 100.000 abitanti e rappresentano il 57,6% della popolazione urbana. Tra le città con il maggior numero di abitanti, al primo posto si piazza la capitale Bucarest (circa 2 milioni di abitanti), assecondata da Iasi, Cluj-Napoca, Timisoara, Costanza e Craiova (ognuna con oltre 300.000 abitanti). Queste 6 grandi città raggruppano oltre il 30% della popolazione urbana.

STORIA: Nello spazio carpatico, le prime menzioni etnonime attestano un conglomerato di tribù daciche, di cui Erodoto, nel VI-o secolo av.C. menziona uno distinto, quello dei geti, che abitavano al nord del Danubio.
Nelle fonti romane, i geti sono chiamati daci, secondo gli scritti del geografo Strabone, ai tempi dell’imperatore Augusto (27 av.C.-14 d.C.) - “i daci e i geti parlavano la stessa lingua”. Il centro politico della civiltà geto-dacica si trovava nei Monti di Orastie, a Sarmizegetusa (ovest della Romania odierna), e l’apice di questa civiltà è stato raggiunto durante il regno di Burebista (circa 80 - circa 44 av.C.) e Decebalo (87-106 d.C.) Dopo le guerre daco-romane (101-102, 105-106), l’imperatore Traiano trasformò la Dacia in provincia romana. Fino al 270-275, quanto l’Impero Romano ritirò l’esercito e l’amministrazione, la Dacia conobbe mutamenti sistematici che la inseriranno quindi nel mondo romano.

Tra i secoli IV e XIV sul territorio odierno della Romania passarono popolazioni migratorie, diverse come intensità e presenza. Tribù germaniche, iraniane, slave e di origine turca lasciarono la propria impronta sulla gente del posto. Le presenze protoromene sono attestate dalle fonti bizantine a partire dai secoli VII - VIII, però la prima formazione statale diretta da un romeno fu quella del principe Gelu, nello spazio intracarpatico, attestata dalla cronaca Gesta Hungarorum alla fine del X-o secolo. Ai primi del XII-esimo secolo, dopo che gli ungheresi conquistarono lo spazio intracarpatico e passarono al cristianesimo, venne formato il Principato della Transilvania. La formazione dei principati medioevali romeni Moldavia e Valacchia avvenne due secoli e mezzo dopo, tra il 1330 e il 1350.

Lo spazio romeno condivise sempre i principali valori europei lungo il tempo. Il più forte - il cristianesimo. Il cristianesimo ortodosso si diffuse nei Principati Romeni sotto l’influenza del mondo bizantino. <span>

Tra i secoli XIV-esimo e XVI-esimo, principi quali Mircea il Vecchio, <span> Stefano il Grande, Vlad l’Impalatore, Iancu di Hunedoara si affiancarono alle alleanze cristiane europee contro l’espansione dell’Impero Ottomano. Lungo il XVI-esimo secolo, gli ottomani controllavano i Balcani, l’Asia Minore, il nord dell’Africa, il Medio Oriente ed erano arrivati alle porte di Vienna. <span>Per oltre mezzo millennio, lo spazio romeno si trovò dal canto suo sotto l’influenza ottomana.

I primi tentativi di staccarsi dal controllo turco e di ripristinare i valori europei avvennero a partire dal XVII-esimo secolo, durante i regni dei principi <span>
Michele il Bravo, Serban Cantacuzino, Constantin Brancovan, Dimitrie Cantemir <span> .

Durante il periodo fanariota, nel XVIII-esimo secolo, nel mondo ottomano si acutizzò la crisi politica, sociale ed economica, e il riorientamento verso l’Europa Occidentale era ritenuto una via d’uscita dalla crisi. Dal punto di vista politico-militare, le alleanze austro-russe cui aderirono anche alcuni principi romeni, cominciarono a spingere l’Impero Ottomano fuori il sud-est europeo.

Ai primi del XIX-esimo secolo le idee del Romanticismo penetrarono anche nello spazio romeno. I dibattiti sul futuro stato romeno mirarono l’Unione della Moldavia alla Valacchia e la creazione delle istituzioni intese a rendere funzionale lo stato risultato da questa unione.

Grazie alle riforme avviate durante il regno di Re Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen (1866-1914), <span> la seconda metà del XIX-esimo secolo rappresentò un periodo proficuo nella storia della Romania. Nel 1918, alla fine della prima Guerra Mondiale, avvenne la Grande Unità. I territori abitati in maggioranza da romeni, che si erano trovati sotto dominio russo o austro-ungarico, tornavano in seno alla Madrepatria, per formare “La Grande Romania”.

Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, la Romania continuò a progredire, durante i regni di Ferdinando I <span>
e Carlo II-o. <span>

Però nel Novecento - “secolo delle estreme”, il totalitarismo fu presente anche in Romania. Prima attraverso il fascismo, il quale si affermò fortemente negli anni ’30-’40 e durante il regime del maresciallo Ion Antonescu. Dopo la seconda Guerra Mondiale, venne insediata da dittatura comunista con l’appoggio diretto degli eserciti sovietici. Il fascismo, e soprattutto il comunismo, significarono la deportazione e la morte di centinaia di persone, per non parlare dei traumi della guerra. Il comunismo significò la trasgressione dei più elementari diritti e libertà umani, l’eliminazione della proprietà privata, dell’opposizione politica e l’arresto degli oppositori, intellettuali, contadini, operai, della classe media e di tutti coloro che vi si opposero.

Il regime comunista capeggiato da Gheorghe Gheorghiu-Dej (1947-1965) e Nicolae Ceausescu (1965-1989) determinò i più significativi mutamenti sociali, introdusse pratiche staliniste, in base al modello politico marxista-leninista, di repressione della dissidenza, e prese misure catastrofiche dal punto di vista della politica economica. <span> La crisi del sistema comunista culminò con la profonda crisi degli anni 1980, mentre il momento 1989, quando il regime Ceausescu crollò e circa 1300 romeni morirono nella rivoluzione anticomunista, altro non fece che confermare il fallimento del progetto comunista. Dal 1989, la Romania tornò man mano alla democrazia e all’economia di mercato.

La cultura romena è definita da alcuni elementi: tradizione geto-dacica, elemento latino e presenza del cristianesimo dai tempi più remoti.

I principali rappresentanti della cultura romena

Residente in Francia dal 1941, membro dell’Accademia Francese, Eugene Ionesco è considerato accanto a Samuel Beckett e Jean Genet, fondatore del teatro d’avanguardia e creatore dell’assurdo.<span> “Il problema che mi ossessiona è semplicissimo ...” affermava lo scrittore in un’intervista. “Cos’è questo, tutto ciò che mi circonda? Perché mi trovo qui? Qual’è il mio ruolo? Dove si dirige in mondo? Sono domande senza risposta ...”

Emil Cioran, il quale visse in Francia dal 1937, ci ha lasciato una delle più inquietanti opere scritte nello scorso secolo. In seguito alla pubblicazione in Francia, nel 1949, del “Trattato di disintegrazione”, il filosofo sarà considerato “lo scettico di turno di un mondo in declino”, “il nichilista del XX-esimo secolo”. Cioran stesso confessa di “essersi obbligato a sfasciare ogni nostra illusione e a mantenere inalterata per noi la memoria del nulla.”

Ion Luca Caragiale (1852-1912) fu considerato “il maggiore creatore di vita in tutta la nostra letteratura” e l’unico drammaturgo ad avere creato una tradizione nel teatro romeno. Grazie all’umorismo di situazione e linguaggio e ai personaggi ben definiti, dalla prima rappresentazione, nel 1879, di “Una notte tempestosa” finora, alle rappresentazioni delle opere di Caragiale le sale sono strapiene. Si è creato anche uno stile di interpretazione “Caragiale”, il cui autore è stato il drammaturgo stesso, il quale è sempre presente alle prove, discutendo con gli attori ogni particolare.

“Mihai Eminescu (1850-1889) ha cambiato radicalmente la poesia romena. <span>
E’ la pietra migliare nella lirica romena e nessuno dei poeti seguenti ha mai raggiunto il suo valore. Malgrado tutti i cambiamenti portati nella poesia, nessuno di loro lascia l’impressione di aver messo fine ad una storia, inaugurandone un’altra”, affermava il più importante critico romeno, Nicolae Manolescu.

Spirito plurivalente, lo scrittore e storico delle religioni Mircea Eliade, studiò con assiduità sin dall’adolescenza numerose discipline, dalla chimica e biologia fino alla filosofia e all’orientalistica. <span> Nel 1942, lasciò per sempre la Romania, tenendo conferenze presso le più prestigiose università del mondo. Le sue opere fondamentali sono il “Trattato di storia delle religioni”, il “Mito dell’eterno ritorno”, la “Storia delle fedi e delle idee religiose”. Nel 1957, si stabilì, come docente di storia delle religioni, a Chicago, dove rimase titolare della stessa cattedera fino alla morte, nel 1986.

Tra il XIX-esimo e il XX-esimo secolo, continuando l’opera dei grandi predecessori, Nicolae Grigorescu e Ioan Andreescu, Stefan Luchian, soprannominato “l’innovatore” aprì la pittura romena al modernismo. Nella monografia dedicata a Luchian, il critico Jacques Lassaigne scriveva: “Luchian porta nell’espressione una soluzione che sembra tipicamente romena e che, essendo allo stesso tempo autentica ed originale, acquista un valore generale che supera di molto il problema locale di un paese ...”

Constantin Brancusi – “il padre della scultura moderna” - fu uno dei creatori che influenzarono in maniera decisiva lo sviluppo della scultura moderna, effetto protrattosi anche nell’arte dei nostri giorni. <span>
Un rappresentante del postmodernismo, Carl Andre, riconosceva in Brancusi un modello della propria opera. Commentatore del postmodernismo, Richard Kostelanetz tentava di spiegare la sostanza dell’opera di Brancusi tramite la forza del grande scultore di restare in contatto con forze spirituali inaccessibili alla gente comune: “Le forme di Brancusi non sono astratte, ma ricche di simboli, di significati spesse volte filosofici, mentre il mondo del reale si affaccia nelle sue creazioni come essenza dello stesso.”

Alexandru Ciucurencu debuttò reduce dagli studi compiuti a Parigi. Fu premiato al Salone Ufficiale del 1930. Nel 1937, rappresentò la Romania alla Mostra Universale di Parigi e, qualche anno più tardi, alla Biennale di Venezia. Radu Ionescu, autore di una monografia di Ciucurencu, scriveva: “Il posto che Ciucurencu occupa nell’arte romena è significativo e paragonarlo con Luchian non sarebbe affatto esagerato secondo me. Entrambi hanno aperto al loro tempo la strada verso il rinnovamento dell’arte. Così loro segnarono la propria epoca non solo tramite la propria opera, ma anche grazie alla loro autorità, ripiegata – in modo diretto o indiretto – sui loro contemporanei.”

Direttore d’orchestra, filosofo, matematico, straordinaria personalità artistica della musica universale nella seconda metà del XX-esimo secolo, Sergiu Celibidache nacque il 28 luglio 1912 e morì il 15 agosto 1996. <span>
Diventò quasi un mito nel mondo della bacchetta, essendo spesso paragonato con i più bravi direttori d’orchestra del mondo. Celibidache si impose sia grazie alla sua presenza e ai gesti espressivi ed affascinanti, che per l’interpretazione originale, unica dei vari stili musicali.

Così come nel campo della composizione George Enescu è considerato un simbolo per la creazione colta romena, nell’arte pianistica Dinu Lipatti restò impareggiabile fino ai nostri giorni. Nacque a Bucarest il 19 marzo 1917 e morì di leucemia a soli 33 anni, il 2 dicembre 1950, in una località nei pressi di Ginevra. Dinu Lipatti si annovera tra i grandi interpreti del mondo per la musicalità e la sua straordinaria sensibilità, per la tecnica perfetta e per il suo tormento interiore.

Nata il 9 giugno 1939 nella città di Galati – porto sul Danubio - Ileana Cotrubas svolse per 25 anni una brillante carriera sui più importanti palcoscenici del mondo, collaborando con grandi artisti lirici e direttori d’orchestra. Dotata di una voce chiara, pronuncia perfetta, particolare sensibilità e talento scenico speciale, Ileana Cotrubas fu elogiata da numerose pubblicazioni internazionali.

ECONOMIA: Nel 2006 il PIL pro capite è cresciuto del 16% come standard del potere d'acquisto. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, nel 2006 ha registrato un PIL pro capite di 8.800 unità come standard del potere d'acquisto, rispetto a 7.600 unità nel 2005. Calcolato in moneta nazionale (leu), il PIL pro capite è cresciuto di circa il 19,5%, da 13.282 lei (circa 3.800 euro) a 15.864 lei (circa 4530 euro). Lo scorso anno l'economia romena è crecsiuta del 7,7%, con un PIL che ha raggiunto 342,48 miliardi di lei (circa 97,2 miliardi di euro). Nel 2006 il terziario è rimasto il più importante fattore di crescita economica, le risorse essendo orientate prevalentemente verso il consumo della popolazione, aumentato del 9,8%. Oltre al terziario, al PIL hanno contribuito l'industria (1,7%) e l'edilizia (12%), quest'ultima raddoppiando il contributo alla crescita economica nel 2006. Il peso dei servizi nel PIL ha raggiunto il 49,6%, seguito dall'industria (23,9%), agricoltura (8,1%), edilizia (7%). Il peso del settore privato nel Pil è abbassato nel 2006 al 69,8%, rispetto al 69,9%. Nel 2006 la produzione inudstriale ha registrato una crescita del 7,1%.

Per quanto riguarda il turismo, gli ingressi dei visitatori stranieri in Romania sono aumentati del 3,4%, cioè 6,03 milioni. I viaggi dei romeni all'estero sono cresciuti del 24,7% (8,9 milioni). Il deficit commerciale della Romania è salito a 14,89 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate del 16,2% e le importazioni del 25,1%. Le esportazioni verso i paesi dell'UE hanno avuto un peso del 67,7% del totale, cresciuti del 16,3%, mentre le importazioni dai paesi dell'Ue (62,6%) sono aumentate del 25,9%.

Lo stipendio medio netto è nel 2006 a 862 lei (circa 250 euro), in aumento del 16,8%. La pensione media mensile è di 311 (circa 90 euro, del 16,5% in più rispetto al 2005). I più alti stipendi si registrano nelle attività di intermediazione finanziaria, seguiti dalla pubblica amministrazione e dall'industria estrattiva.

Il tasso inflazionistico medio ha raggiunto, nel 2006, lo 0,4%. A dicembre 2006, l'inflazione era del 4,87%.

Alla fine dello scorso anno, il valore degli investimenti era di 21,88 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli investimenti diretti stranieri, il 76,2% erano partecipazioni al capitale. Secondo i dati della Banca centrale della Romania, nel 2006 gli investimenti diretti stranieri sono ammontati a 9,1 miliardi di euro, in aumento del 75% rispetto al 2005, incluso l'importo di 2,2 miliardi di euro incassati dalla privatizzazione della Banca Commerciale Romena. Secondo le previsioni dell'Agenzia romena per gli investimenti stranieri, nel 2007 gli investimenti ammonteranno a 7 miliardi di euro, in calo rispetto ai 9,1 miliardi di euro nel 2006, nelle condizioni in cui non ci saranno più privatizzazioni notevoli.

A gennaio 2007 il tasso della disoccupazione è salito al 5,4% dal 5,5% registrato a dicembre 2006. Nel primo mese del 2006, il tasso della disoccupazione rispetto alla popolazione attiva era del 6,1%. A gennaio 2007 la Romania aveva 4,647 dipendenti, in aumento dell'1,6% rispetto a dicembre 2006 e del 2% rispetto a gennaio 2006.

Il tasso di cambio della moneta nazionale si è stabilizzato ai 3,35-3,5 lei per un euro, e ai 2,5-2,6 lei per un dollaro americano.

TRASPORTI: sita nel sud-est dell’Europa centrale, la Romania contribuisce agli interscambi internazionali tra il nord e il sud del continente, ma anche tra l’Europa Occidentale e il Medio Oriente.

I trasporti ferroviari – il più grande centro ferroviario della Romania è Bucarest, da cui partono 7 ferrovie principali, di cui la maggior parte rappresentano rotte internazionali verso la Bulgaria, la Serbia- Montenegro, l’Ungheria, l’Ucraina, la Repubblica Moldova, ma anche verso il porto Costanza al Mar Nero.
La lunghezza delle ferrovie romene è di circa 11 mila km, di cui circa 4 mila sono elettrificate. Attualmente, si stanno effettuando ampi lavori di ammodernamento delle principali ferrovie al fine di aumentare la velocità media dei treni e il comfort dei viaggiatori.

I trasporti stradali – la lunghezza delle vie pubbliche romene è di circa 200 mila km, di cui circa 250 km di autostrada, 14.700 km nazionali e 36.000 km provinciali, mentre il resto è rappresentato da vie esistenti all’interno delle località.
Gran parte delle vie nazionali utilizzate nel traffico internazionale sono state ammodernate o sono in corso di modernizzazione. La capitale Bucarest, come nel caso dei trasporti ferroviari, è il principale nodo stradale della Romania.

I trasporti navali – sul Danubio marittimo, a valle del porto Braila (nell’est), possono circolare navi la cui profondità d’immersione è di al massimo 7 metri, mentre sul Danubio fluviale, cioè a monte di Braila, possono circolare navi con una profondità di immersione massima di 2,5 m. Praticamente, si possono effettuare trasporti navali tra il porto marittimo Costanza (sud-est) e Rotterdam grazie al canale Danubio-Mar Nero e al canale Reno-Meno-Danubio. In Romania ci sono 35 porti, di cui 3 marittimi, 6 fluviali-marittimi e 26 fluviali. Il maggiore porto è Costanza, tramite il quale si effettuano circa il 60% delle operazioni commerciali esterne.

I trasporti aerei – il principale aeroporto romeno è l'aeroporto internazionale “Henri Coanda”, sito a 10 km nord da Bucarest. Altri aeroporti, di cui numerosi internazionali, si trovano a Craiova, Timisoara, Arad, Oradea, Sibiu, Cluj-Napoca, Satu-Mare, Baia-Mare, Tirgu-Mures, Bacau, Iasi, Suceava, Tulcea, Caransebes e Costanza.

TURISMO - Con un clima e un rilievo favorevole, la Romania dispone di numerose valenze turistiche: il litorale del Mar Nero, il Delta del Danubio, le stazioni montane nei Carpazi, le stazioni balneoclimatiche,
i monasteri della Bucovina (nord) e dell’Oltenia, i siti culturali in Transilvania (nel centro) e Maramures (nel nord). Il litorale romeno del Mar Nero rappresenta una delle più importanti destinazioni di vacanza in Romania, e negli ultimi anni è stato incluso nei cataloghi dei tour-operators stranieri. L’ammodernamento delle strutture alberghiere e lo sviluppo delle opportunità di svago sono le principali ragioni per cui alcuni alberghi sul litorale romeno del Mar Nero sono stati inseriti tre anni fa nei cataloghi dei grandi tour-operators stranieri. Da Mamaia, sita al nord del litorale romeno, fino a Mangalia – cioè su una distanza di circa 60 km, c’è una capienza di circa 100 mila posti letto in alberghi, ville e campeggi. Generalmente, la stagione turistica per il turismo internazionale sul litorale romeno inizia ad aprile, con l’arrivo dei primi gruppi di stranieri per trattamenti balneari, e va fino ad inizio ottobre.

Sito nella parte orientale della Romania, il Delta del Danubio è una delle più estese zone umide del mondo, la più ampia superficie coperta di giuncacee del pianeta, e un habitat per gli uccelli acquatici.
Nel Delta danubiano sono state identificate 331 specie di uccelli, di cui 9 protette. Il valore universale della Riserva del Delta danubiano è stato riconosciuto con il suo inserimento nella rete internazionale delle riserve della biosfera, nell’ambito del programma “Uomo e Biosfera”, lanciato dall’UNESCO nel 1970. A prescindere dalla stagione, il Delta del Danubio rappresenta la destinazione giusta per un turismo scientifico, spericolato, agriturismo, ma anche per il turismo culturale ed educativo.

Durante l’inverno le stazioni turistiche romene sono un’attrativa importante soprattutto quelle che dispongono di piste di sci. La Romania vanta oltre 40 località turistiche, alcune disponendo di piste di sci dotate di impianti notturni e cannoni da neve.
Le più popolari sono Poiana Brasov e le località sulla Valle del Prahova (nel sud della Romania): Sinaia, Busteni, Azuga e Predeal. Altre località turistiche frequentate nel periodo invernale sono: Arieseni, Semenic, Bocsa, Mogosa e Vatra Dornei. I cataloghi dei tour-opertors internazionali includono anche offerte di vacanze e trattamento in Romania.

Il settore balneare, con una capienza di circa 30 mila posti letto, rappresenta un’importante componente dell’offerta turistica romena. Le acque minerali e termali, i fanghi terapeutici, le moffete (emanazioni natuali di diossido di carbonio), il clima temperato e, non in ultimo, il litorale romeno del Mar Nero, rappresentano i pregi del turismo balneare romeno. I trattamenti balneari nel nostro paese vantano una lunga tradizione, la Romania annoverandosi tra i primi paesi nel mondo ad aver creato, sin dall’inizio dello scorso secolo, una società scientifica di balneologia e climatologia. Attualmente, la Romania dispone di oltre 160 centri balneoclimatici, tra cui 40 sono diventati d’interesse nazionale. L’ammodernamento degli alberghi e degli stabilimenti hanno riportato certi centri balneoclimatici romeni nel circuito turistico internazionale. Si tratta di Baile Herculane (Le terme di Ercole), Baile Felix, Calimanesti Caciulata, Covasna, Sovata, Saturn e Mangalia.

Gli itinerari turistici e culturali della Romania includono anche i monasteri ortodossi. La più importante attrattiva della Bucovina sono i monasteri ad affreschi interni ed esterni: Voronet, Sucevita, Moldovita, Humor e Arbore. Gli affreschi risalgono a 4 secoli addietro e sono spesso paragonati dagli storici d’arte a quelli della Basilica San Marco di Venezia oppure della cattedrale di Orvieto. Altrettanto valorosi i monasteri Dragomirna e Putna , in quest’ultima essendo sepolto il principe della Moldavia Stefano il Grande (1457-1504).

Anche nel sud della Romania si trovano alcuni monasteri degni d’interesse come Tismana nella provincia di Gorj e Cozia nella provincia di Valcea, un valoroso monumento di archittetura del XIV-esimo secolo e punto di partenza per l’archittetura di stile bizantino della Valacchia. Sempre a Valcea si trova il monastero Hurezi, fondato dal principe Constantin Brancovan <span> tra il 1690-1697 ed inserito nel patrimonio culturale mondiale dell’Unesco. Anche nella provincia di Arges, precisamente a Curtea de Arges, si trova la Chiesa Principesca, il più vecchio edificio d’arte feudale, conservatosi nella sua forma iniziale, nonchè il monastero Curtea de Arges, un capolavoro dell’archittetura medioevale romena, eretto durante il regno di Neagoe Bessarabo (1512-1521). Vi si trovano le tombe dei primi re romeni, Carlo I e Ferdinando I. Il monastero Curtea de Arges è diventato celebre grazie al mito della creazione, presente nella ballata popolare romena di Mastro Manolo.

Affascinante anche la zona del Maramures (nel nord della Romania) grazie alle sue bellezze naturali, alla ricchezza etnofolcloristica e all’ospitalità dei suoi abitanti. Lungo i secoli, le foreste hanno offerto agli abitanti della regione la materia prima grazie a cui crearono e svilupparono una vera e propria “civiltà del legno.” Vi sono testimonianza le chiese in legno e gli imponenti portoni in legno, autentici capolavori dell’arte popolare. Oltre all’arte dell’intarsio, i turisti possono visitare le case dei contadini, che soprattutto durante la stagione invernale si trasformano in tessitorie in miniatura, dove si confezionano costumi popolari, indossati ogni domenica quando si va in chiesa, i tradizionali tappetti in lana con strisce rosse e nere, nonchè diversi oggetti artigianali tipici della zona.

La Transilvania, grazie ai suoi siti culturali e storici, rappresenta un’altra grande attrativa turistica del nostro paese. Vi si trovano le località dei sassoni con le chiese fortificate, le fortezze daciche nei Monti Orastiei (nell’ovest dei Carpazi Meridionali), il centro storico della città di Sibiu, le città medioevali di Sighisoara, Media, Alba Iulia, Fagaras.
Secondo le statistiche di febbraio 2005 dell’Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio, nel 2004 la Romania è stata visitata da circa 3,6 milioni di turisti, del 28% in più rispetto al 2003. Circa 3 milioni di turisti romeni hanno visitato oppure trascorso le ferie in altri paesi, del 10% in più rispetto al 2003. Nel 2004 il numero complessivo dei turisti stranieri in Romana ha toccato 6,6 milioni ed il numero dei turisti romeni all’estero - 6,9 milioni. Secondo le l’Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio, il turismo interno sul litorale del Mar Nero ha registrato nel 2004 un aumento del 30% rispetto al 2003 ed il turismo nelle stazioni montane, del 22%. Il segretario di stato al turismo Marius Sorin Crivtonencu stima che, da questo punto di vista, il 2005 vedrà una crescita del 10% rispetto al 2004.

Ecco alcune cifre riguardanti il turismo romeno: circa 1100 alberghi e 3000 ville e pensioni turistiche, con circa 175 mila posti letto. Esistono 10 alberghi a 5 stelle, circa 50 a 4 stelle e circa 220 a tre stelle. Esistono circa 2400 tour operators (tra cui 175 accreditati IATA) ed oltre 1100 siti turistici su Internet. In Romania ci sono circa 100 piste di sci, mentre all’estero funzionano 20 uffici informazioni turistiche. Negli ultimi anni si sono sviluppati 2 tipi di turismo diversi da quelli classici (balneare, culturale, religioso, di cura marina ecc.): l’agriturismo, il turismo spericolato, ma anche turismo per coloro che desiderano frequentare i casinò, quindi turismo medicale, scientifico, business travel ecc.

COMUNICAZIONI E TECNOLOGIA DELL’INFORMAZIONE

Il prefisso telefonico internazionale per la Romania è: 0040 (oppure +40)

Il prefisso per Bucarest - 0040 21

Negli ultimi anni, il mercato romeno dell’ IT&C è stato caratterizzato da un altissima quota di crescita, il che ha portato all’attenuazione delle discrepanze rispetto ad altri paesi dell’Europa Centrale ed Orientale.
Secondo i più recenti dati ufficiali, il 30 giungo 2006, la Romania aveva 79 provider di servizi di telefonia fissa, 4 di telefonia mobile (Orange, Vodafone, Telemobil, Cosmote), 1154 di Internet, 58 per trasmissioni dati e 630 di servizi ritrasmissioni programmi audiovisivi (627 reti di cavo analogico e digitale, 4 reti satellitari e 1 IPTV). La quota di mercato dei provider alternativi di telefonia fissa (diversi dall'ex monopolio di Romtelecom) è aumentata del 5% rispetto al 2005, raggiungendo il 14,7%, con 650.000 linee telefoniche, su un totale di oltre 4.420.000 linee. Il numero di utenti di servizi di telefonia mobile ha raggiunto il 14,9 milioni (il 77% del numero totale di utenti di servizi telefonici), in aumento dell'11,3% rispetto alla fine del 2005. Il tasso di penetrazione della telefonia fissa per 100 abitanti è del 20,46% (in legerissima crescita), e della telefonia mobile del 68,8% (in aumento del 7% in soli 6 mesi).

Sono 1,5 milioni le connessioni attive di servizi di accesso all'Internet (in crescita del 40% rispetto al 2005). Il tasso di penetrazione per 100 abitanti delle connessioni Internet attive è dell'11,7%, in crescita del 3,2% in un periodo di 6 mesi. Alla metà del 2006, il numero delle connessioni a Internet a banda larga aveva superato 1.100.000, rispetto a 751.000 connessioni alla fine del 2005, il che rappresenta una crescita del 60%. La penetrazione a banda larga arrivava al 5,5%. Per il 2007 si stima un tasso di penetrazione a banda larga del 10%.

Il tasso dell'utenza Internet in Romania rappresenta però solo un terzo della media comunitaria. Stando alla Commissione Europea, solo il 18,4% dei romeni si collega regolarmente all'Interent, mentre la media comunitaria è del 46,7%. Un terzo delle case romene ha accesso a Internet a banda larga.

La posta elettronica è utilizzata dal 16,3% dei romeni, rispetto alla media comunitaria del 43,8%. Questa è la più diffusa applicazione Internet in Romania. Solo lo 0,6% dei romeni utilizza l'Internet banking, rispetto al 22% in altri paesi Ue. Sono 4,02 abbonamenti ai servizi radio e Tv via cavo e satellite. I principali provider sono UPC e RDS&RCS. Il tasso di penetrazione è del 54,9%, in crescita del 3,2% rispetto a dicembre 2005.

Sono 235 i fornitori di servizi postali, di 45 in più rispetto all'anno precedente.

RILIEVO

I Monti Carpazi si stendono sul 31% della superficie della Romania e si trovano nel centro del Paese. L’altitudine massima è di 2544 metri (la Cima Moldoveanu, nei Monti Fagaras). I Carpazi circondano l’Altopiano della Transilvania (altezza 400-600 metri) e continuano ad est e sud con i Subcarpazi (altezza 1000-1500 metri). Ad ovest si trova la Pianura Occidentale (altezza 300-400 metri), ad est e sud-est si trovano l’Altopiano della Moldavia e la Pianura del Baragan (altezza di 400-600 metri). Tra i Monti Carpazi ed il Danubio si trova la Pianura Romena.

RISORSE IDRICHE

Il Danubio è il più importante fiume che bagna circa 1100 chilometri del territorio romeno, formando un delta prima dello sbocco nel Mar Nero.
La rete idrica ha una distribuzione radiale, la maggior parte sorgendo dai Monti Carpazi e sboccando nel Danubio, direttamente oppure tramite affluenti. I più importanti fiumi: Mures, Tibisco, Prut, Jiu, Olt, Ialomita, Bistrita, Siret, Cris, Tarnave, Buzau, Somes, Arges. <A>
Il potenziale idroenergetico delle acque in Romania è di circa 84.000 Gwh all’anno.

Laghi: esistono circa 3500 laghi (inclusi laghetti, tra cui 2000 naturali (compresi circa 200 laghi glaciali). I maggiori sono le lagune ed i laghi sulla costa del Mar Nero (Razim e Sinoie), ed il maggiore lago glaciale è Bucura. Altri laghi: Techirghiol, Siutghiol, Vidra, Brates. Tra i laghi artificiali: i complessi idroenergetici Portile de Fier I e II sul Danubio e Izvorul Muresului, Vidraru e Stanca Costesti.

CLIMA: temperato-continentale, specifico per l’Europa Centrale, con 4 stagioni diverse; tuttavia negli ultimi anni l’autunno e la primavera si sono abbreviate e si sono verificati passaggi bruschi dall’estate all’inverno. In certe regioni si verificano lievi variazioni climatiche, indotte dai deboli influssi oceanici (nell’ovest della Romania), mediterranei (nel sud-ovest) e continentali(nell’est). La temperatura media durante l’inverno è di - 3 gradi centigradi e durante l’estate di + 22-24. Le precipitazioni sono più abbondanti a maggio e giugno e meno abbondanti a febbraio. La zona ovest, influenzata dal clima mediterraneo, è di circa il 50% in più ricca in precipitazioni che l’est. Negli ultimi anni, in Romania si sono verificati fenomeni meteorologici estremi ed insoliti per il nostro Paese, nella maggior parte dei casi costati la vita a parecchie persone e recanti grossi danni materiali - massicce precipitazioni, tornado, ondate di afa seguite da siccità prolungata.

VEGETAZIONE: l’arativo rappresentano circa il 39% della superficie del Paese, i boschi circa il 28% (circa 6,7 milioni di ettari), i pascoli e i prati circa il 20,5%, le acque ed i laghetti circa il 4%. Causa i massicci diboscamenti effettuati negli ultimi anni, sono apparsi fenomeni di desertificazione, soprattuto nel sud del Paese, e circa 400 mila ettari di boschi sono stati danneggiati lungo il tempo dall’inquinamento e dall’effetto serra.

FAUNA: distribuita a seconda del livello di vegetazione ed è ancora abbastanza ricca. Le specie esistenti in Romania sono: il camoscio, il lupo, il cinghiale, il capriolo, il cervo, il bisonte, l’orso, la lince, il gatto selvatico, la martora, la volpe, il tasso, il fagiano, il gallo cedrone, l’aquila, decine di specie di pesci e uccelli, parecchi molto rari, che vivono nel Delta del Danubio.

AREE PROTETTE Centinaia di aree protette su circa 1,2 milioni di ettari, cioè oltre il 5% della superficie della Romania: 3 riserve della biosfera, incluse nel patrimonio dell’Unesco (Il Delta del Danubio, il Parco Nazionale Retezat ed il Parco Nazionale nelle Montagne di Rodna), circa 20 parchi nazionali e naturali, nonchè numerose riserve di conservazione scientifica della natura, monumenti e riserve naturali.

Altre fonti: l’Istituto Nazionale di Statistica (www.insee.ro), la Costituzione della Romania (modificata e completata tramite la legge di modifica nr. 429/2003, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Romania, prima parte, nr. 758 del 29 ottobre 2003), l’Editrice Didattica e Pedagogica- Bucarest.


 
Bookmark and Share
WMA
64kbps : 1 2 3
128kbps : 1 2 3
MP3
64kbps : 1 2 3
128kbps : 1 2 3
AAC+
48kbps : 1 2 3
64kbps : 1 2 3
Ascolta
L'orario dei programmi in lingua italiana di RRI
Ore (UTC) 17.00 - 17.30
15.00 - 15.30 19.00 - 19.30


La mascotte storica di RRI